L’arte di Silvana Lunetta
Cento anni fa, nel 1910, Kandinskij creó la prima opera astratta. Da allora molti artisti scelsero l’astrazione come forma d’espressione e la scelgono tuttora ai nostri giorni, creando opere di alto valore artistico.
Silvana Lunetta é nata nel 1946 a Caltanissetta, dove vive e lavora. Il suo percorso artistico comincia molto presto. Giá a tredici anni partecipa alla sua prima mostra collettiva, mentre nel 1975, al Centro d’Arte „Mike 1”, viene allestita la sua prima personale. Ha frequentato corsi di grafica per le tecniche delle incisioni presso la scuola Internazionale di Grafica di Venezia, un corso per le tecniche sperimentali e un corso di ceramica a Firenze e Faenza, dove ha fatto esperienza delle tecniche „raku” e del „grés salato”. É un talento intuitivo che ha creato il suo stile unico e inconfondibile sia nel campo dei generi della grafica che in quello delle tecniche sperimentali e della ceramica.
Negli anni Ottanta sceglie la tecnica della china e dell’incisione per dare forma all’espressione delle sue emozioni. In queste opere non ci sono narrative, non ci sono riferimenti a oggetti, ma esiste solo una rete sensibile, vibrante. Compone con linee finissime, costruendo l’immagine di unitá in sé intere che portano giá le caratteristiche dell’insieme, come il fenomeno della geometria frattale. Questo é originale nella visione artistica di Silvana Lunetta, perché quelle unitá che sembrano piccoli organismi e di cui si compone l’immagine, non sono vere forme della natura, ma nascono sotto le sue mani: un mondo creato dalle proprie esperienze, dalle proprie emozioni. In quest’immagine si delineano casualmente configurazioni della natura o forme antropomorfe circondate da ombre e illuminate da luci tenui, per cui le forme danno l’illusione della tridimensionalitá. Appaiono infine forme che assomigliano a quelle della natura: rocce, cortecce, onde del mare, nuvole, strati geologici. É il momento in cui „lo Spirito ritorna nella realtá naturale” (Hegel) e sará per questo che anche l’artista alla fine arriva a forme reperibili nella natura: per trovare una soluzione alle inquietudini, per effigiare i suoi sogni e tutto quello che non si puó esprimere con parole. Ogni linea é un segno che comunica e che desidera essere compreso. Sono per questo cosí forti le opere di Silvana: perché attirano subito l’attenzione dello spettatore e lo fanno pensare, esigono la sua partecipazione attiva, movimentando i suoi ricordi e le sue associazioni.
L’artista non gestisce tutto lo spazio del foglio. Non come Kandinskij, che creó degli spazi del tutto flessibili privi di qualunque unitá statica, le cui forme trapassarono le cornici della pittura, volendo conquistare l’universo. Silvana Lunetta con disciplina e umiltá designa per sé i limiti del suo argomento con il quale suggerisce allo spettatore una certa distanza riservata.
Le opere nate dal 2005 in poi rappresentano una direzione nuova nell’espressione. La curiositá che caratterizza Silvana l’ ha spinta a lavorare piú intensamente con la tecnica mista. Questi quadri suscitano una sensazione di spazio latente e vibrante nel loro interno. I primi lavori sono stati creati combinando china con collage, mentre negli ultimi quattro anni al centro c’é la materia, principalmente carta monotipo e olio o acrilico. Le sfumature del linguaggio espressivo si presentano in una sequenza piú accentuata rispetto al periodo creativo precedente. Nel 2005 e 2006 ha iniziato l’esperienza con i colori piú vivi avvicinando con ció uno stile piú espressivo. La china colorata veniva sostituita con l’olio e acrilico. Le pitture del 2007 e 2008 sono molte volte riflessioni inerenti al paesaggio, come „Terra mia” e „Divagando tra le nuvole” dai colori mansueti. Sono composizioni equilibrate che possono avere anche una narrativa. Nelle opere seguenti l’equilibrio peró viene turbato e le forme di dettaglio diventano sempre piú strappate, travagliate, molte volte allungate sia orizzontalmente che verticalmente. Sono piú frequenti le linee discendenti dall’angolo superiore di sinistra verso quello inferiore di destra, esprimendo un sentimento che é segnato anche nei titoli: „Inquietudine”, „Insonnia”, „In-divenire”(2008). Nelle composizioni diventa piú forte l’asimmetria, tra i colori prende una parte importante il rosso e il nero. Le pennellate larghe e il materiale del collage messo quasi a strati uno accanto all’altro, asseriscono la vitalitá e la forza d’espressione di Silvana Lunetta.
E, se volessimo fare un paragone con la musica, le ultime opere sono in armonia assoluta con la musica de “L’uccello di fuoco” (1909-10) e “La sagra della primavera” (1913) di Igor Stravinskij.